Di redazione Un esperimento riuscito. Il progetto “La città che vorrei”, presentato dall’Associazione Arkadia in collaborazione con il Nodo infea, della Citta Metropolitana di Messina, ha coinvolto numerosi Istituti della città e della provincia di Messina. L’iniziativa, cosi, approda nelle scuole primarie e secondarie allo scopo di potenziare la didattica attraverso l’uso di strumenti e risorse in rete.L’impiego delle tecnologie multimediali e di internet, – ha spiegato Giuseppe Cacciola – responsabile del Nodo INfea della città Metropolitana di Messina, oltre a migliorare la qualità dell’apprendimento, facilita l’accesso alle risorse e ai servizi, favorisce gli scambi e la collaborazione tra gli allievi e, soprattutto, tra gli allievi e i docenti. Digitalizzare l’educazione ambientale consente di avvicinarsi meglio alle nuove generazioni, utilizzando in linguaggio più vicino ai giovani. Abbiamo ottenuto molto risultati. Le abitudini che si acquisiscono durante l’infanzia e l’adolescenza, sia nel contesto di vita familiare che in quello scolastico, hanno un significato centrale e sono capaci di fornire ai giovani un livello di conoscenza, consapevolezza e strumenti tali da influenzare positivamente i loro comportamenti e stili di vita futuri.Ed è muovendo da tale constatazione che è stato pensato questo progetto educativo, la cui finalità è proprio quella di educare allo sviluppo sostenibile le giovani generazioni, sfruttando al massimo le straordinarie potenzialità delle moderne conoscenze e tecnologie informatiche.