martedì, Dicembre 3, 2024
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TERRA DEI FUOCHI: ALESSANDRO MAGNO RICORDA IL COLLEGA MANCINI MORTO NELLA RICERCA DELLA VERITA’

Alessandro Magno, Polizia di Stato

Di Redazione. La Terra dei Fuochi una “storia presente” per non dimenticare la tutela del nostro patrimonio. Enrica Ferrazza la capo fuoco della Branca R/S del gruppo scout Agesci Roma 108, ha organizzato nei locali della parrocchia Immacolata e San Vincenzo De Paoli l’incontro   con     l’ispettore   Alessandro   Magno,   erede  della testimonianza investigativa di Roberto Mancini.  L’iniziativa rientra nell’ambito   del capitolo “Uomo, donna e ambiente, non restiamo a guardare”,   che ha coinvolto il clan/fuoco e noviziato (Branca R/S), formato da ragazzi (17 e i 21 anni), che abitano in un quartiere di periferia Tor Sapienza. L’iniziativa come ha spiegato Enrica Ferrazza è stata progetta seguendo una serie di step che sono   stati   sviluppati   secondo   la  metodologia:   vedere-giudicare- agire. “L’obiettivo – ha dichiarato Ferrazza – è accrescere il senso civico nelle nuove generazioni con il fine di maturare una coscienza critica, per effettuare scelte libere nell’assunzioni di responsabilità concrete”.   Uno   dei   temi   scelti   è   proprio   la   promozione   della sostenibilità   ambientale.   Portando   la   conoscenza   della   realtà campana dimenticata e trascurata, potranno essere sensibilizzati i giovani sul risanamento e l’importanza della tutela ambientale”. Proprio   in   quest’ambito   è   stato   organizzato   l’incontro   con   il poliziotto Assistente Capo Coordinatore Alessandro Magno, suo stretto collaboratore che ha  ricordato   la   figura   dell’investigatore, che ha  condotto l’indagine di mafia sulla terra dei fuochi. Roberto Mancini morì di tumore il 30 aprile 2014, dopo aver indagato per anni sui traffici illeciti dei rifiuti, che hanno avvelenato la terra campana, che va dal Garigliano al Vesuvio. Un uomo che ha sacrificato la sua vita per la giustizia e amore della verità. Mancini ha infatti contratto la malattia durante le indagini, per la lunga esposizione nei siti inquinati. Insieme alla sua squadra, porto’ avanti il suo lavoro sperando in un paese migliore, combattendo con ogni mezzo le barbarie della Camorra e di ogni criminalità. La sua storia, il suo significato ed il suo valore sono oggi custoditi nella memoria di un poliziotto, ed anche un uomo, dai grandi ideali, che ha fatto del suo mestiere la sua ragione di vita. Magno, che vive con onore e senso di appartenenza alla Nazione, ha voluto ricordare il collega e le indagini sull’Ecomafia Italiana. “Dobbiamo ricordare che – ha dichiarato il dott.re Alessandro Magno – La Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri Padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli. Siamo noi che apparteniamo alla terra e non viceversa.  Noi e la terra siamo interdipendenti.  La storia di Roberto Mancini deve essere un esempio per i giovani. A voi, nuove generazioni, che dire?   Non   dimenticate   la storia, camminate   tutti   sulle   vostre gambe. Uniti nel nome della legalità, nel rispetto delle regole e nella tutela del bene comune, possiamo contribuire a costruire insieme un’pezzetto dell’ Italia di domani”

 

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