Roberta Bascetta. Dio è solo Dio della pace, non è Dio della guerra e chi appoggia la violenza ne profana il nome. Ora preghiamo in silenzio per chi soffre e perché Dio converta i cuori ad una ferma volontà di pace”. Così il Papa all’Angelus. “Vorrei ancora una volta esortare all’accoglienza di tanti rifugiati tra i quali è presente Cristo e ringraziare per la grande rete di solidarietà che si è formata. Chiedo a tutte le comunità diocesane e religiose di aumentare i momenti di preghiera per la pace” ha aggiunto, parlando della guerra in Ucraina. “Questa settimana la città che porta il nome di Maria, ovvero Mariupol, è diventata una città martire della guerra. Stanno avvenendo barbarie con uccisioni di bambini e civili inermi: non ci sono ragioni strategiche che tengano. C’è solo da cessare l’aggressione armata prima che riduca le città in cimiteri. Con il dolore nel cuore unisco la mia voce a quella della gente comune che implora la fine della guerra. In nome di Dio si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi; si punti veramente e decisamente sul negoziato”.
Distesa di bandiere dell’Ucraina e della pace
Una distesa di bandiere ucraine e bandiere della pace a Piazza San Pietro. I fedeli presenti all’Angelus di Papa Francesco hanno partecipato con commozione al nuovo appello del Pontefice perché cessi la guerra. Lunghi applausi hanno accolto le accorate parole del Pontefice ma la piazza ha risposto anche con un lungo silenzio di preghiera quando Papa Francesco ha chiesto di invocare Dio “perché converta i cuori” alla pace.