Una non risposta da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’aggravante di assistere a continui aggiustamenti nei confronti di altre categorie, che giustamente accusano le Istituzioni di abbandono. Un Paese in cui si naviga a vista, un Paese in cui i rappresentanti politici non riescono a porre rimedio a vergognose ingiustizie perpetrate, soprattutto, nei confronti di coloro che, a seguito di gravissime patologie causate da attività svolte al servizio dello Stato, dovrebbero avere oggi una “corsia privilegiata”. Si assiste invece a correttivi attuati soltanto nei confronti di coloro che, probabilmente, hanno un peso specifico maggiore che, in questo momento storico sono utili alla causa “elezioni”. Un grido d’allarme già lanciato al Ministro delle Finanze nell’immediatezza della mancata erogazione del bonus che ha avuto come “non risposta” l’interpretazione della norma. Una valutazione personale e tecnica che è in netto contrasto con quanto previsto dal decreto legge del 17 maggio 2022, n. 50. È semplicemente vergognoso. Non si può assistere a continui correttivi a favore di varie categorie, tutti giusti e dovuti, e non avere un minimo interesse nei confronti di quei lavoratori che si sono spesi e ammalati per servire lo stesso Stato che oggi li abbandona. Quale privilegio è riservato al personale dell’UNMS? I “cacciatori di voti” sanno che anche i percettori di pensioni privilegiate devono pagare le bollette e alimentarsi come tutti gli altri? La Presidenza Nazionale dell’UNMS fa appello al buon senso, alla correttezza, alla giustizia di quanti devono intervenire per mettere ordine per sbloccare questo increscioso atto ingiusto nei confronti di persone già gravemente provate da gravissime patologie