domenica, Ottobre 13, 2024
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AMPLIATO IL MADE IN ITALY: IL TURISMO VA AL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE

 “il Governo, nella bozza del DEF (documento di economia e finanza)  ha ridefinito le attribuzioni relative al turismo, spostando la materia dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo (MIPAAFT) di Gian Marco Centinaio. Il turismo all’interno del MiPAAFT si intende – secondo una visione sinergica sostanziale – come il linguaggio di valorizzazione concreta, reale, dinamica e aggiornata del contesto territoriale del Paese sotto il profilo agricolo e alimentare, rappresentandone al meglio le diversità e le specificità, stimolando e supportando le dinamiche evolutive del tessuto imprenditoriale e professionale di riferimento. Dal punto di vista della governance, la legge prevede la creazione di un nuovo Dipartimento del Turismo all’interno del MiPAAFT che avrà un compito importante in quanto non si occuperà solo delle politiche del turismo, ma anche di politiche di promozione e valorizzazione dei territori in ottica enogastronomica, con azione integrata e di sostegno al settore nei suoi vari comparti professionali ed industriali. Sul piano normativo diverse questioni verranno affrontate in ambito di Conferenza Stato Regioni, di concerto con i dicasteri competenti e sentite le principali categorie professionali ed industriali. Particolare attenzione verrà data al riordino della normativa relativa alle professioni turistiche e ai sistemi di agevolazione fiscale in essere (Tax Credit ristrutturazione e Tax credit digitalizzazione), nonché alla risoluzione delle problematiche afferenti le concessioni demaniali marittime alla luce della Direttiva Servizi UE (Direttiva Bolkestein). Inoltre, nell’ambito del rinnovamento del sistema di classificazione alberghiera, sono previsti standard qualitativi più elevati, consoni e rispondenti alle reali esigenze di mercato e, parimenti, quadri migliorativi anche per l’esercizio del controllo. Verranno altresì promosse diverse misure come la definizione di un Codice Identificativo Unico, a supporto della lotta all’abusivismo nel settore ricettivo. Il Governo ritiene fondamentale anche la creazione di un ambito di contrattazione con i Comuni per una ridefinizione organica della regolamentazione applicativa dell’imposta di soggiorno, come effettiva tassa di scopo a sostegno del turismo locale e nazionale. Allo stesso modo, particolare attenzione sarà dedicata all’approfondimento del regolamento sugli affitti brevi. Nella programmazione finanziaria si partirà dalle linee di attività impostate dal Piano Strategico del Turismo 2017-2022 introducendo una prospettiva di integrazione con le politiche agricole (in prima istanza), per la definizione di un concetto più ampio e approfondito di Made in Italy. In tale contesto si intende porre particolare attenzione alle specificità del Sud Italia, definendo una serie di iniziative coordinate, di ampio respiro, imperniate sulla valorizzazione delle specificità territoriali, fondate sul binomio enogastronomia e turismo, sul mare, sulle coste ma anche e soprattutto sulle aree interne che, se sviluppate adeguatamente, devono diventare uno dei fattori di maggiore attrattività del nostro Paese. Parte essenziale di questa nuova visione strategica sarà anche la revisione dell’approccio operativo e funzionale di ENIT, l’Agenzia Italiana del Turismo, che nel 2019 compirà 100 anni. L’obiettivo è di inserire ENIT in un contesto di coordinamento reale e non solo formale (esercitato con la vigilanza) in cui essa contribuisca a definire – e realizzi con successo – le linee di indirizzo relative alla promozione turistica ed all’internazionalizzazione del Made in Italy. Verrà dunque rinegoziata la Convenzione Triennale sulla base di un piano operativo e finanziario che dovrà necessariamente tener conto del nuovo approccio strategico integrato di Made in Italy. Collegata alle iniziative normative in ambito statistico, si intende avviare la trasformazione digitale della rilevazione dati e la relativa rielaborazione, nel contesto della diffusione del wi-fi a livello nazionale, con l’ambizione di costituire un contesto integrato di supporto anche alla digitalizzazione dell’offerta turistica. Per quanto riguarda nello specifico le Politiche agricole, “uno degli obiettivi chiave dell’azione di Governo – si legge – è la semplificazione delle procedure, che dovrà estendersi a tutti i settori produttivi. Nel comparto agricolo questa esigenza è particolarmente avvertita e costituisce uno dei presupposti per liberare risorse da destinare a progetti di eccellenza e di qualità. Il primo passo verso la riduzione degli oneri burocratici sarà l’attuazione della delega in materia prevista dal disegno di legge sulle semplificazioni approvato a febbraio dal Governo, volta a migliorare la competitività e la sostenibilità delle filiere produttive attraverso le seguenti misure: i) rivedere e semplificare gli adempimenti amministrativi a carico delle imprese agricole connessi all’erogazione dell’aiuto o sostegno regionale, nazionale ed europeo nell’ambito della Politica Agricola Comune; ii) semplificare i procedimenti amministrativi di competenza degli enti territoriali, con l’obiettivo di facilitare l’avvio dell’attività economica Agricola; iii) rivedere e semplificare la normativa in materia di regolazione dei mercati al fine di assicurare un corretto funzionamento delle regole di concorrenza del mercato ed un’equa ripartizione dei margini lungo la filiera; iv) potenziare il sistema di rilevazione dei prezzi e dei costi di produzione delle imprese al fine di assicurare una maggiore trasparenza nelle relazioni di mercato; v) favorire la crescita dimensionale delle imprese agricole, lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e l’ammodernamento delle filiere agroalimentari con l’obiettivo anche di assicurare un maggiore coordinamento degli strumenti di incentivazione vigenti; vi) riordinare la disciplina delle frodi agroalimentari nonché le sanzioni vigenti in materia di regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari; vii) istituire un sistema unico di controlli in materia di qualità dei prodotti e di produzioni a qualità regolamentata (quali le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche registrate ai sensi della vigente normativa europea), al fine di evitare duplicazioni, di tutelare maggiormente i consumatori e di eliminare gli ostacoli al commercio e le distorsioni della concorrenza. Questi obiettivi si affiancheranno ad una riorganizzazione del Ministero, al fine di realizzare una struttura che favorisca una interlocuzione semplice e diretta con gli operatori, le associazioni e con tutte le istituzioni del sistema che rafforzi ulteriormente la tutela del Made in Italy agroalimentare, in primis delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche, la cui protezione (nazionale, europea e internazionale), promozione e valorizzazione costituiscono un’esigenza primaria, al fine di contrastare la contraffazione e rendere la produzione più sostenibile. A tale proposito il supporto alla ricerca e alla formazione e il ricorso a strumentazioni sempre più sofisticate può costituire un importante ausilio alla verifica delle materie prime e della loro provenienza. Per supportare la formazione professionale è prevista la promozione di protocolli di cooperazione tra gli enti di ricerca, il mondo produttivo e gli istituti di formazione. Uno degli obiettivi, infatti, è quello di incidere sui processi formativi anche attraverso una riflessione sui percorsi di studio, in modo da creare un legame più stretto tra i programmi di ricerca e l’evoluzione concreta e reale del mondo agricolo. Inoltre, per promuovere e valorizzare il Made in Italy, saranno enfatizzati i punti di forza dell’agroalimentare italiano: ricchezza di biodiversità, tradizione enogastronomica, patrimonio paesaggistico e culturale, capacità di innovare e di produrre cibi e vini unici al mondo. In questo contesto uno sforzo particolare sarà rivolto alla protezione delle indicazioni geografiche nel mondo e sul web, al contrasto all’Italian sounding e all’adozione di un sistema di etichettatura corretto e trasparente che garantisca una migliore tutela dei consumatori. A queste misure saranno affiancate azioni di marketing territoriale e si renderanno operativi i ‘distretti del cibo’, con la creazione di un apposito Registro nazionale. Sarà anche rafforzato il Piano Strategico Nazionale sul Biologico, sarà dato avvio alle mense biologiche certificate nelle scuole, saranno attuate le nuove regole europee e verrà incrementata la superficie Agricola biologica nazionale. Particolare attenzione dovrà essere prestata ai processi e alle attività di internazionalizzazione, finalizzati alla valorizzazione delle produzioni italiane nei mercati mondiali. In campo forestale, il Governo porrà la massima attenzione alla strategia europea di sviluppo sostenibile applicata al settore forestale, redigendo la prima Strategia forestale nazionale in armonia con l’analogo documento europeo, anche orientando opportunamente le diverse politiche europee dalla fase post 2020. Nei prossimi mesi il Governo sarà anche impegnato nell’affrontare il complesso e articolato negoziato per la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) , nel cui contesto sono trattati temi particolarmente importanti, da cui dipende la tutela del reddito degli agricoltori. In questo senso il Governo è consapevole delle conseguenze negative che potrebbero derivare da una riduzione degli incentivi, con una possibile fuoriuscita di aziende dal circuito produttivo, effetti negativi sull’ambiente e sul tessuto sociale, soprattutto nelle aree più fragili. In tale negoziato si ribadirà come il maggiore rigore del modello agricolo e alimentare europeo non debba rappresentare un elemento penalizzante per le imprese nel confronto internazionale, e si sosterrà la necessità di un Piano strategico semplice ed adattabile alle diverse realtà, che tenga particolarmente conto della necessità di promuovere e sviluppare la competitività delle imprese. Con riferimento alla necessità di aumentare la competitività delle imprese agricole e al contempo garantire una maggiore tutela dei consumatori, il Governo intende porre particolare attenzione al miglioramento della sostenibilità e della competitività delle diverse filiere zootecniche nazionali. L’obiettivo si potrà concretizzare attraverso un disciplinare unico sul benessere animale, a cui gli allevatori potranno aderire su base volontaria, avvalendosi anche del contributo che potrà essere offerto dalla PAC. La pesca marittima è un’attività di grande importanza per il Paese, ma principalmente soggetta alla normativa europea. Il Governo ritiene fondamentale sostenere e rafforzare gli strumenti a disposizione dell’Italia per promuovere l’interesse nazionale, anche attraverso un migliore utilizzo delle risorse finanziarie del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). A livello nazionale l’attenzione alle filiere agricole è essenziale: a tal fine le azioni che si intende mettere in campo sono molteplici e vanno dal supporto all’aggregazione dei produttori agricoli – attraverso il riconoscimento delle organizzazioni di produttori, delle associazioni delle organizzazioni di produttori e delle organizzazioni interprofessionali – alla garanzia di un percorso trasparente di formazione dei prezzi e di tracciabilità dei prodotti. Per questo motivo saranno creati strumenti per accorciare la filiera, far rispettare le norme contro le pratiche commerciali sleali e ridurre i tempi dei pagamenti.A supporto delle filiere verrà affrontato anche il tema delle carenze infrastrutturali e della logistica. Particolare attenzione sarà inoltre rivolta all’agricoltura di precisione e alla sua utilizzabilità da parte delle aziende agricole, così da poter avviare un processo di modernizzazione delle stesse.

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